1. Il superuomo è il senso della terra, colui che rimane fedele alla terra, che non crede a chi gli parla di sovraterrene speranze (costoro sono dispregiatori della vita).
2. L’uomo è qualcosa che deve essere superato; la grandezza dell’uomo è di essere un ponte; l’uomo non ha ancor fissato la propria meta; all’umanità manca ancora uno scopo, sull’umanità ha dominato fino ad oggi l’assurdo, il senza-senso.
3. L’ultimo uomo, l’individuo più spregevole, è colui che tutto rimpicciolisce; è lo spirito di gravità che ha creato costrizione, scopo, bene e male. E’ uno che vuole vivere come gli altri, essere come gli altri, che vuole le stesse cose; in lui la viltà è chiamata virtù; uno che abbraccia una piccola felicità e si rassegna a piccoli piaceri.
4. Il superuomo è uno spirito libero, che disprezza e spezza tutto ciò che è stato posto come valore; uno che non giustifica l’esistenza in base alla propria felicità; uno che vive per la conoscenza e vive per conoscere; uno che sperimenta la vita.
5. Zarathustra si oppone alla dottrina che dice che tutto vano, tutto è indifferente, tutto fu. E’ contro gli aridi, gli stanchi della vita. Essi dicono “tutto è indifferente”, non vogliate. Tra questi ci sono gli altruisti, i senza io.
6. Bisogna imparare ad amare se stessi, di un amore sano e salutare; rimanere presso se stessi, senza andare in giro ad amare il prossimo (non il prossimo se mai l’amico). Bisogna scavare nella propria miniera: diventare ciò che si è. L’uomo è la cosa più difficile da scoprire.
7. Non è la vita un grave fardello,ma l’uomo stesso quando si trascina sulle spalle cose troppo estranee. La vita è una sorgente di piacere: conoscenza, questo è il piacere di coloro che hanno una volontà da leone. Chi è diventato stanco, non può che essere voluto ed è in balia del giuoco delle onde.
8. Certo ci sono cose proprie dell’uomo che risiedono nell’interiorità, difficili da afferrare e nauseanti, tanto che bisogna costruirsi un bel guscio; il peggior nemico che potrai incontrare sarai sempre te stesso. Ha scoperto se stesso colui che dice questo è il mio bene, questo è il mio male, secondo il proprio gusto.
9. Zarathustra ha indicato la strada e chiede: “dove è la vostra?” E così risponde a chi vuole conoscere la strada: “questa strada non esiste”. L’uomo è qualcosa che deve essere superato: vi sono vie e maniere di molte specie che portano al superamento – ma qui, vedi tu!
domenica 29 novembre 2009
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